Quarto appuntamento con le recensioni. Oggi voglio condividere con voi un piccolo saggio, scritto da Giovanni Laterra, che ci fa vedere il diverso uso che l'uomo ha fatto della tortura attraverso i secoli, illustrandoci metodi e macchinari e la loro evoluzione negli anni. Per provare a conoscere un po' di più il lato oscuro dell'uomo.
Pali, seghe, gabbie, asce, funi, chiodi, ruote, carrucole. Per riuscire a spremere il dolore dalle membra e dall'anima di una vittima si potrebbe pensare a chissà quali fantasiose macchine partorite dall'ingegno umano. La storia della tortura parte da qui, dall’uso di attrezzi che fanno assomigliare ridicolmente il boia a un fabbro o a un falegname. Più avanti, col trionfo della tecnologia, a un elettricista o a un maldestro cavadenti. E dunque il bacio della vergine e la maschera d'infamia, l'ordalia del fuoco e quella dell'acqua, il piffero del baccanaro e la lingua di capra. Nomi o nomignoli che oggi, allontanati ormai da noi dolori e morte, ci fanno francamente sorridere o tutt'al più pensare a strani marchingegni esotici. E squartamenti, colate di liquidi bollenti, lussazioni, fratture e poi scosse elettriche, affogamenti interrotti, false fucilazioni. Tutte tecniche sviluppate e perfezionate ulteriormente nell'arco di secoli, che rivelano alla fine i propri scopi, sempre legati a un potere che, legalizzato o no, cerca la confessione, la conversione o semplicemente la sottomissione della vittima fino al paradosso: la Chiesa dei martiri e quella degli inquisitori. La storia, diventata leggenda, di Vlad III Draculea, imparziale impalatore di cristiani, turchi e briganti. L'annunciazione per legge al condannato della data - persino l'ora e il minuto - della propria condanna a morte. Un dolore che dura secoli narrato senza moralismi. Forse solo con un pizzico di ironia per non finirne travolti.
Questa è la mia
RECENSIONE:
Il mio primo grande amore per l’heavy metal (un vero colpo di fulmine) è stato per una band inglese che ha scelto per nome quello di uno strumento di tortura, forse il più famoso: la “vergine di ferro”, la band naturalmente è quella degli Iron Maiden.
Ricordo che, curioso