venerdì 25 aprile 2014

Ancora sull'intelligence....un pensiero sul "Manuale d'intelligence" di A. Colonna Vilasi








Continuando la linea di pensiero, e cercando di capire un pò di più sulla raccolta delle informazioni ho voluto prendere in esame un libro molto interessante:  “Manuale d’intelligence” dove l’autrice, Antonella Colonna Vilasi, nota giurista, internazionalista e criminologa, indica tre grandi categorie in base alla modalità di raccolta delle informazioni, specificando che la preferenza per l’uno o per l’altro sistema dipende naturalmente dalle priorità informative. Così possiamo distinguere: 


HUMINT (abbreviazione delle parole inglesi HUMan INTelligence) che indica la raccolta di informazioni per mezzo di contatti interpersonali e SIGINT (SIGnals INTelligence) che si riferisce all’attività di raccolta di informazioni mediante l’intercettazione e l’analisi di segnali sia emessi tra persone (ad esempio segnali radio) sia tra macchine. All’interno del primo gruppo opera una HUMINT clandestina, cioè operazioni di spionaggio sotto copertura. Il secondo gruppo invece vede l’utilizzo di diversi altri metodi di raccolta dati, distinguiamo: COMINT (COMmunications INTelligence) che tratta l’intercettazione di comunicazioni vocali; ELINT (Electronic signals INTelligence) riferito alla raccolta di informazioni effettuata utilizzando sensori elettronici; TECHINT (TECHnical INTelligence) utilizzata in un contesto puramente militare, è l’intelligence riguardante armi ed equipaggiamenti utilizzati da forze armate straniere; MASINT (Measurement And Signature INTelligence) si riferisce alle attività di raccolta di intelligence non classificabili in alcuna delle altre discipline principali di raccolta. Si tratta di intelligence derivata tecnicamente che si traduce in informazioni atte a scoprire e classificare obiettivi; IMINT (IMagery INTelligence) è la raccolta di informazioni mediante l’utilizzo di fotografie aeree o satellitari, si può dire che sia complementare alla MASINT. Accanto a queste comincia ad imporsi una terza categoria che viene classificata come OSINT (Open Source INTelligence) cioè la raccolta di informazioni mediante la consultazione di fonti di pubblico accesso. La valenza delle informazioni raccolte da istituzioni, aziende pubbliche e private, mass media, si potrebbe immaginare che possa avere un’importanza relativa, limitata cioè all’ambito di interesse di chi si impegna nella loro raccolta, in realtà non è così in assoluto. Tutte le informazioni su ogni tipo di interesse delle attività umane possono concatenarsi ed interagire tra loro, proprio come le maglie di una ragnatela che si intrecciano per uno scopo finale che come abbiamo già avuto modo di dire dovrebbe essere la sicurezza dello Stato. Una delle domande che ci dovremmo porre è proprio questa: cos’è la sicurezza nazionale? : l’interesse di una Nazione intesa come Stato Sovrano? L’interesse del popolo di questa Nazione? L’interesse della classe governante? L’interesse di altre oligarchie di potere? In pratica, cui prodest questa attività di intelligence? Sono domande a cui è difficile dare una risposta, possiamo solo sperare, forse anche un po’ ingenuamente, che chi ci governa si adoperi per l’interesse della Nazione intesa come comunità di persone, quindi dei suoi cittadini. C’è anche da sottolineare il fatto che la maggior parte dei successi ottenuti dalle strutture di intelligence passano sotto silenzio, sono taluni insuccessi che purtroppo si rendono evidenti. Solo per citare pochi episodi recenti: gli attentati dell’11 settembre, l’attentato a Nassirya che ha causato la morte di 28 persone, la morte di Nicola Calipari durante la liberazione della giornalista Giuliana Sgrena. Insuccessi dovuti a  una non esaustiva raccolta di informazioni, ad una errata analisi dei dati, a depistaggi messi in atto da altre strutture. Resta comunque il fatto che la raccolta di informazioni e la loro corretta analisi è di fondamentale importanza per cercare di prevenire eventi che possono essere dannosi per il proprio Paese o per evitare che si possano verificare manipolazioni anche su vasta scala. Un esempio su come la raccolta e la corretta analisi delle informazioni possa servire a manipolare una comunità ci viene dalla serie televisiva “V”, ambientata ai nostri giorni, in pratica un continuum della celebre serie degli anni ’80 “Visitors”. Nell’evolversi degli eventi si scopre che questo popolo alieno, animato tutt’altro che da buone ed umanitarie intenzioni, è presente sulla terra da almeno 60 anni e questo al fine di scoprire quanto più possibile sulla razza umana, in modo da poter sfruttare a proprio vantaggio le debolezze, le pulsioni, anche i punti di forza degli uomini per acquistare la loro fiducia, al fine di riuscire a volgere a proprio favore eventi negativi o per adoperarsi per creare situazioni vantaggiose per sé. Questo risultato viene raggiunto facendo infiltrare agenti nelle principali sedi governative del mondo, tra le forze dell’ordine e in ogni ambito delle umane attività. Si evince quindi come la nostra società si faccia manipolare da chi ci prospetta ogni tipo di vantaggi. Bisognerebbe però chiedersi il perché qualcuno faccia qualcosa, soprattutto se lo fa senza alcun apparente vantaggio. Purtroppo però la serie tv è stata chiusa dopo appena due stagioni, quindi non possiamo sapere cosa succede quando i veri piani dei Visitors vengono scoperti da chi non si lascia incantare da tutto questo disinteresse. Resta comunque fermo che la manipolazione delle coscienze è un dato di fatto. 

Luca Martorana

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